Fisica e chimica non sono solo materie sorelle, ma spesso complementari. Non si può pensare di fare uno studio riguardo uno strumento fisico senza considerare le proprietà chimiche dei materiali che lo compongono. Nel caso del rotametro, vorrei concentrarmi sul materiale che ne compone le parti più importanti: il vetro.
Il vetro, infatti, oltre a essere facilmente realizzabile e economico, è un materiale che si presta chimicamente alla maggior parte degli utilizzi di misurazione di portata. Esso è, infatti, duro, duttile e soprattutto quasi chimicamente inerte, non reagisce con altre sostanze. Queste proprietà sono presenti in virtù della particolare struttura chimica amorfa della sostanza, che in molti casi gli consente di ottenere la proprietà della trasparenza che lo rende utile nella nostra applicazione.
Tuttavia, questa particolare composizione chimica rende il materiale estremamente fragile. Per rimediare è necessario applicare particolari innesti e trattamenti chimici, come l'aggiunta della potassa nell'ottenimento del carbonato di potassio.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Vetro